La guida di Fabio E Marelis

Fabio E Marelis
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Cultura

Siti Archeologici
Cuma nasce come colonia greca, su un territorio che fu abitato da sempre, fin dall'età preistorica. L'età della sua fondazione viene stimata intorno al 740 a.C., rendendola la colonia greca più antica e più lontana dalla madrepatria.
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Sitio arqueológico de Cuma
1 SP 164
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Cuma nasce come colonia greca, su un territorio che fu abitato da sempre, fin dall'età preistorica. L'età della sua fondazione viene stimata intorno al 740 a.C., rendendola la colonia greca più antica e più lontana dalla madrepatria.
Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme ad Ercolano, Stabia ed Oplonti.
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Parque Arqueológico de Pompeya
2 Via Plinio
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Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79, insieme ad Ercolano, Stabia ed Oplonti.
La città di Ercolano, chiamata fino al 1969 Resina, secondo la leggenda fu fondata nel 1243 a.C. da Ercole, il mitico eroe greco, come greca è l'origine di questa città che sorge alle pendici del Vesuvio. ... Con l'eruzione scomparvero il promontorio su cui sorgeva la città, il fiume che l'attraversa ed i suoi porti.
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Herculaneum Archeological Area
230 Corso Resina
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La città di Ercolano, chiamata fino al 1969 Resina, secondo la leggenda fu fondata nel 1243 a.C. da Ercole, il mitico eroe greco, come greca è l'origine di questa città che sorge alle pendici del Vesuvio. ... Con l'eruzione scomparvero il promontorio su cui sorgeva la città, il fiume che l'attraversa ed i suoi porti.

Napoli

Monumenti da non perdere
Il Palazzo Reale di Napoli è un edificio storico ubicato in piazza del Plebiscito, nel centro storico di Napoli, dov'è posto l'ingresso principale: l'intero complesso, compresi i giardini e il teatro San Carlo, si affaccia anche su piazza Trieste e Trento, piazza del Municipio e via Acton. Fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica dal 1734 al 1861, interrotta solamente per un decennio all'inizio del XIX secolo dal dominio francese con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e, a seguito dell'Unità d'Italia, dei Savoia, ceduto nel 1919 da Vittorio Emanuele III di Savoia al demanio statale, è adibito principalmente a polo museale, in particolare gli Appartamenti Reali, ed è sede della biblioteca nazionale.
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Palacio Real de Nápoles
1 Piazza del Plebiscito
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Il Palazzo Reale di Napoli è un edificio storico ubicato in piazza del Plebiscito, nel centro storico di Napoli, dov'è posto l'ingresso principale: l'intero complesso, compresi i giardini e il teatro San Carlo, si affaccia anche su piazza Trieste e Trento, piazza del Municipio e via Acton. Fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica dal 1734 al 1861, interrotta solamente per un decennio all'inizio del XIX secolo dal dominio francese con Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, e, a seguito dell'Unità d'Italia, dei Savoia, ceduto nel 1919 da Vittorio Emanuele III di Savoia al demanio statale, è adibito principalmente a polo museale, in particolare gli Appartamenti Reali, ed è sede della biblioteca nazionale.
Il Maschio Angioino, la storia e il simbolo di Napoli. Maestoso, imponente, primo baluardo della sirena Parthenope per chi approda sulle sue coste: è così che si presenta Castel Nuovo, fortezza angioina voluta da Carlo I d'Angiò e costruita a partire dal 1279.
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Museo Cívico de Castel Nuovo
Via Vittorio Emanuele III
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Il Maschio Angioino, la storia e il simbolo di Napoli. Maestoso, imponente, primo baluardo della sirena Parthenope per chi approda sulle sue coste: è così che si presenta Castel Nuovo, fortezza angioina voluta da Carlo I d'Angiò e costruita a partire dal 1279.
Origini del nome. Il suo nome deriva da un'antica leggenda secondo la quale il poeta latino Virgilio nascose nelle segrete dell'edificio un uovo che mantenesse in piedi l'intera fortezza.
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Castel dell'Ovo
3 Via Eldorado
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Origini del nome. Il suo nome deriva da un'antica leggenda secondo la quale il poeta latino Virgilio nascose nelle segrete dell'edificio un uovo che mantenesse in piedi l'intera fortezza.
La cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) è tra i più importanti musei di Napoli. Situata nelle vicinanze della piazza San Domenico Maggiore, questa chiesa, oggi sconsacrata, è attigua al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso che consentiva ai membri della famiglia di accedere privatamente al luogo di culto. La cappella ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed è nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati. Essa ospita anche numerose altre opere di pregiata fattura o inusuali, come le macchine anatomiche, due corpi totalmente scarnificati dove è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l'intero sistema circolatorio.
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Museo Capilla Sansevero
19/21 Via Francesco de Sanctis
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La cappella Sansevero (detta anche chiesa di Santa Maria della Pietà o Pietatella) è tra i più importanti musei di Napoli. Situata nelle vicinanze della piazza San Domenico Maggiore, questa chiesa, oggi sconsacrata, è attigua al palazzo di famiglia dei principi di Sansevero, da questo separata da un vicolo una volta sormontato da un ponte sospeso che consentiva ai membri della famiglia di accedere privatamente al luogo di culto. La cappella ospita capolavori come il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino, conosciuto in tutto il mondo per il suo velo marmoreo che quasi si adagia sul Cristo morto, la Pudicizia di Antonio Corradini e il Disinganno di Francesco Queirolo, ed è nel suo insieme un complesso singolare e carico di significati. Essa ospita anche numerose altre opere di pregiata fattura o inusuali, come le macchine anatomiche, due corpi totalmente scarnificati dove è possibile osservare, in modo molto dettagliato, l'intero sistema circolatorio.
Il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) è tra i più importanti della città partenopea. Vantando il più ricco e pregevole patrimonio di opere d'arte e manufatti di interesse archeologico in Italia, è considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo se non il più importante per quanto riguarda la storia dell'epoca romana. Ha una superficie espositiva complessiva di 12.650 m².
796 personas de la zona recomiendan
Museo Arqueológico de Nápoles
18 Piazza Museo
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Il Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN) è tra i più importanti della città partenopea. Vantando il più ricco e pregevole patrimonio di opere d'arte e manufatti di interesse archeologico in Italia, è considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo se non il più importante per quanto riguarda la storia dell'epoca romana. Ha una superficie espositiva complessiva di 12.650 m².
Il Castel Sant'Elmo domina dall'alto la città, sorgendo nella zona di San Martino, in cima al quartiere Vomero. La posizione arroccata, l'impianto a forma di stella a sei punte, e lo schema "a doppia tenaglia", che consentiva di disporre le forze difensive in posizione simmetrica, ne facevano una fortezza inespugnabile. Dalla piazza d'armi e dagli spalti si gode di una vista suggestiva del centro antico e del golfo di Napoli: dai luoghi dell'antica Partenope a Neapolis, con la stretta feritoia di Spaccanapoli. Il castello vede la sua origine nel 1275, durante il regno di Carlo I d'Angiò. In questa fase doveva avere la struttura di un palatium medievale. Roberto d'Angiò lo ampliò nel 1329, affidando l'incarico a Francesco di Vivo e Tino da Camaino. Il palatium, chiamato Belforte, era di forma quadrata, fortificato con mura e torri sul lato frontale. Nel corso dell'ampliamento venne modificato con opere difensive, tanto da essere chiamato castrum Sancti Erasmi, probabilmente per la presenza di una cappella dedicata a Sant'Erasmo.
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Castel Sant'Elmo
20/A Via Tito Angelini
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Il Castel Sant'Elmo domina dall'alto la città, sorgendo nella zona di San Martino, in cima al quartiere Vomero. La posizione arroccata, l'impianto a forma di stella a sei punte, e lo schema "a doppia tenaglia", che consentiva di disporre le forze difensive in posizione simmetrica, ne facevano una fortezza inespugnabile. Dalla piazza d'armi e dagli spalti si gode di una vista suggestiva del centro antico e del golfo di Napoli: dai luoghi dell'antica Partenope a Neapolis, con la stretta feritoia di Spaccanapoli. Il castello vede la sua origine nel 1275, durante il regno di Carlo I d'Angiò. In questa fase doveva avere la struttura di un palatium medievale. Roberto d'Angiò lo ampliò nel 1329, affidando l'incarico a Francesco di Vivo e Tino da Camaino. Il palatium, chiamato Belforte, era di forma quadrata, fortificato con mura e torri sul lato frontale. Nel corso dell'ampliamento venne modificato con opere difensive, tanto da essere chiamato castrum Sancti Erasmi, probabilmente per la presenza di una cappella dedicata a Sant'Erasmo.
Un fitto groviglio di cunicoli, cavità e antiche cisterne, che attraversa tutta Napoli e che ne ha segnato importanti tappe della storia. Le gallerie furono create in seguito all'estrazione del tufo, che i greci utilizzarono per costruire la colonia greca Partenope, la città originaria da cui poi nacque Napoli. www.napolisotterranea.org
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Nápoles Subterráneo
68 Piazza San Gaetano
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Un fitto groviglio di cunicoli, cavità e antiche cisterne, che attraversa tutta Napoli e che ne ha segnato importanti tappe della storia. Le gallerie furono create in seguito all'estrazione del tufo, che i greci utilizzarono per costruire la colonia greca Partenope, la città originaria da cui poi nacque Napoli. www.napolisotterranea.org

Da Visitare

Le isole partenopee
Le origini del nome dell'isola si perdono tra realtà e leggenda, oggi città della cultura. Tra le ipotesi più suggestive c'è quella che fa derivare il nome Procida dal greco "prochetai" cioè giace; infatti se si guarda attentamente la morfologia dell'isola ci si accorge che essa sembra giacere coricata e sdraiata nel mare. La più piccola delle tre isole dell'arcipelago merita di essere visitata per i suoi angoli tutti da scoprire.
103 personas de la zona recomiendan
Procida
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Le origini del nome dell'isola si perdono tra realtà e leggenda, oggi città della cultura. Tra le ipotesi più suggestive c'è quella che fa derivare il nome Procida dal greco "prochetai" cioè giace; infatti se si guarda attentamente la morfologia dell'isola ci si accorge che essa sembra giacere coricata e sdraiata nel mare. La più piccola delle tre isole dell'arcipelago merita di essere visitata per i suoi angoli tutti da scoprire.
L'isola d'Ischia ha una estensione di 46 Km² e ca. 60.000 abitanti è la più grande dell'arcipelago partenopeo, dista sia da Napoli che da Capri circa 15 miglia è divisa in 6 comuni il principale è il comune di Ischia Porto/Ponte. Montagna più alta: Epomeo (787 m.). Ricca di stazioni termali.
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Ischia
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L'isola d'Ischia ha una estensione di 46 Km² e ca. 60.000 abitanti è la più grande dell'arcipelago partenopeo, dista sia da Napoli che da Capri circa 15 miglia è divisa in 6 comuni il principale è il comune di Ischia Porto/Ponte. Montagna più alta: Epomeo (787 m.). Ricca di stazioni termali.
L'isola di Capri è situata nel golfo di Napoli e nel golfo di Salerno, tra la penisola sorrentino-amalfitana, Capo Miseno e le isole di Procida e Ischia. Di origine calcarea, la sua sezione più bassa è al centro, mentre i suoi lati sono alti e circondati per lo più da spaventosi precipizi, dove si trovano numerose grotte. La sua orografia è composta, ad ovest dalle pendici del monte Solaro e, ad est dal monte Tiberio. Si raggiunge da napoli con motonave veloce in 40 minuti oppure con Nave in 1 ora e qualche minuto.
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Capri
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L'isola di Capri è situata nel golfo di Napoli e nel golfo di Salerno, tra la penisola sorrentino-amalfitana, Capo Miseno e le isole di Procida e Ischia. Di origine calcarea, la sua sezione più bassa è al centro, mentre i suoi lati sono alti e circondati per lo più da spaventosi precipizi, dove si trovano numerose grotte. La sua orografia è composta, ad ovest dalle pendici del monte Solaro e, ad est dal monte Tiberio. Si raggiunge da napoli con motonave veloce in 40 minuti oppure con Nave in 1 ora e qualche minuto.